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69,3 km - Dislivello 1900mt

Viggiano - Potenza

Viggiano -

Potenza

Venerdì 13  Maggio 2022 69,3km Dislivello 1900mt
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VIGGIANO

Informazioni Turistiche

Viggiano è situata lungo il crinale occidentale dell’Alta Val d’Agri a 1023 metri sul livello del mare. Il Paese è fortemente legato alle proprie radici: il Culto Mariano e la doppia processione annuale per la Vergine Maria dal Paese al Monte Sacro e viceversa. Recentemente, è stato avviato l’iter di candidatura dei Cammini di pellegrinaggio al Sacro Monte di Viggiano a Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il comune è compreso all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano/Val d’agri- Lagonegrese.  Sono state valorizzate attraverso azioni di miglioramento e recupero, molte aree del paesaggio naturalistico del territorio, infatti è stata individuata e riaperta una rete sentieristica, i cosiddetti “tratturi”, resi sicuri e percorribili per gli escursionisti sia a piedi che a cavallo. Particolarmente suggestivo e anch’esso nuovamente percorribile, il sentiero degli antichi mulini, testimonia la presenza di civiltà antiche all’interno del territorio di Viggiano. Località Bocca di Alli può essere considerata la porta della montagna, in quanto crocevia di diversi sentieri, per tale motivo, è stata realizzata una grande opera di ingegneria naturalistica che ha visto la valorizzazione del Cippo funebre di Pactumeia,  oltre che la costruzione di un ponte pedonale in legno lamellare per consentire l’attraversamento del Torrente Alli, proprio all’inizio dell’Antico Tratturo della Madonna di Viggiano, ripristinato, riaperto e reso fruibile anche in formato virtuale. Tra gli altri sentieri resi nuovamente accessibili nell’area, ci sono quelli delle Gole, e delle Rupi Rosse (imponenti pareti rocciose): si trova nelle cavità naturali delle Rupi che i monaci eremiti basiliani utilizzavano per ritirarsi in meditazione. Un sentiero ricco di spiritualità e storia.

Gastronomia

Il piatto “principe” della tradizione culinaria Viggianese è sicuramente il Ferricello (U Frrcidd’) condito con mollica di pane e noci. Tuttavia, sono molto diffuse anche le varianti con mollica di pane, noci e peperoni cruschi (in bianco) o con sughi di carne insaporiti da ottimo formaggio pecorino, peperoncino e rafano (cren,radice che dà alle pietanze un caratteristico sapore, forte e deciso). Dal 2017 il Ferricello viggianese è un prodotto a marchio De.C.O, grazie ad un disciplinare che rappresenta il perno attorno al quale ruota il sistema di attribuzione dei riconoscimenti qualitativi. In seguito, nel 2020, il Ferricello ha ottenuto il marchio P.A.T. (Prodotto Agroalimentare Tradizionale).

Altri piatti tipici della tradizione culinaria Viggianese, sono i seguenti:

Cazun’ (Ravioli): Ravioli ripieni di ricotta e prezzemolo serviti al sugo di pomodoro.

Currisc’ (Tagliatelle): Tagliatelle preparate con pasta di casa (di spessore un po’ più ampio rispetto ai formati standard) servite sempre al sugo di pomodoro e con pezzettini di carne.

Scarpuncidd’ (Scarponcini): Formato di pasta preparato con lo stesso impasto dei ravioli ma di forma rettangolare. Si prendono i due lembi opposti e si chiudono rendendo così un formato molto simile ad un cannolo. Sono considerati gli antenati della Pasta Asciutta e sono chiamati così perché ricordano la forma delle scarpe degli antichi pastori viggianesi.

Trighidd’ (Cavatelli): Pasta fatta in casa di piccola taglia (il classico è steso a due dita mentre esistono le varianti a quattro dita o a otto dita). Viene condito con sugo di pomodoro e pezzetti di carne (Ndrupp’c)

Trighidduzz’ (Cavatellini): Pasta fatta in casa di piccolissima taglia (cavatelli a un dito). Viene condita con legumi.

Tagliulin’ (Taglierini): Si tratta di una sorta di tagliatella meno spessa e tagliata finemente condita con legumi. Meno utilizzata ma comunque presente, la variante condita con il latte .

Patatelle : Sferette o palline di circa 1cm preparate con patate lesse con l’aggiunta di pecorino stagionato,uovo e prezzemolo. Questa pietanza può essere servita anche in brodo con l’aggiunta di piccoli formati di pasta (il cosiddetto ‘Mbilband) e può fungere da piatto unico.

Cazz’marr’: involtini con interiora di capretto o agnello lattante

P’prussa crusc’: Peperoni secchi

Bevande

Le straordinarie pietanze descritte in precedenza sono accompagnate a Tavola dal Vino DOC “Terre dell’Alta Val d’Agri”. 

Terre dell’Alta Val d’Agri nasce grazie all’ idea di alcune piccole aziende vitivinicole della Val d’Agri che hanno voluto raccogliere la sfida di preservare e valorizzare la tradizione millenaria che riguarda la storia di questo territorio. Nello specifico si tratta di una dozzina di etichette curate da produttori locali, in maggioranza vini rossi ma sono presenti anche alcuni bianchi e rosati.  Il profilo degustativo prevalente è quello di un vino dal sapore intenso ma che si presenta piacevolmente all’olfatto grazie ad una accurata speziatura con diverse varietà di frutta. Un vino dal corpo elegante ed armonico, vellutato al palato, asciutto e con lunga persistenza.

La zona di produzione comprende gli interi territori dei comuni di Viggiano, Moliterno e Grumento Nova. La DOC “Terre dell’Alta Val d’Agri” è stata Istituita nel 2003 con Decreto Ministeriale. Le varietà ufficiali coltivate nell’area interessata (215 ettari complessivi) sono principalmente rosse come il Merlot, il Cabernet Sauvignon e la Malvasia di Basilicata. In particolare, sono tre le tipologie di vino che vengono realizzate: il “Rosso”, che può seguire un invecchiamento di minimo un anno. Il “Rosso Riserva” che invecchia due anni e il “Rosato” che prevede anche l’utilizzo di Malvasia Bianca di Basilicata.

Studi recenti (2011-2018) hanno mostrato come l’area di produzione del vino rientri nella stessa classificazione di Regione Vinicola del Rio Negro in Argentina, dove (come in Val d’Agri) le temperature notturne sono molto basse. Nel corso di ogni estate, nella seconda metà di agosto, risulta particolarmente interessante e suggestiva la Manifestazione “Vino Sotto Le Stelle”. Si tratta di un percorso di degustazione per le vie del centro storico di Viggiano, attraverso il quale i turisti e gli appassionati possono apprezzare le diverse qualità di vino abbinate magistralmente ai prodotti della tradizione gastronomica valligiana.

Punti di interesse

Viggiano è un punto di riferimento per tutti gli amanti della montagna i quali scelgono questa località per le vacanze estive ed invernali. È doveroso segnalare il comprensorio sciistico (in funzione per tutta la stagione invernale) “Montagna Grande di Viggiano”, a pochissimi chilometri dal centro del paese. Negli ultimi tempi è stato possibile aumentare le presenze in Montagna, nell’arco dei mesi invernali, grazie all’organizzazione di Corsi di Sci specifici rivolti alle scolaresche ed ai giovani di tutta Italia. Altro tema di grande rilevanza è quello legato alla tradizione musicale: l’Arpa Viggianese. All’interno del comune, presso la Villa del Marchese (residenza storica ristrutturata di recente che ospita sovente rassegne ed eventi culturali), infatti, è situata la Scuola dell’Arpa popolare Viggianese che conserva e tutela l’identità e la storia di ogni cittadino di Viggiano nel mondo. Tra le cose da vedere a Viggiano annoveriamo il Monumento in onore della Madonna e dei suoi portatori: lo si può ammirare all’ingresso del Paese nella grande Piazza San Giovanni. Si tratta di un’opera unica nel suo genere: tredici figure maschili a dimensioni reali, che accompagnano l’icona della Madonna Nera in pellegrinaggio verso la vetta del Sacro Monte. Sempre in Piazza San Giovanni, troviamo la splendida “Fontana della musica” con giochi d’acqua e luci che si muovono a tempo. E ancora più splendide le quattro statue in bronzo – ad altezza naturale ed incredibilmente realistiche – raffiguranti fascinose donne a piedi nudi intente a suonare strumenti musicali: il violino, il flauto traverso, il violoncello e naturalmente l’arpa. Altro luogo degno di nota è la Piazza Coperta: all’interno è possibile visionare la mostra permanente dedicata alla Madonna. Non possiamo non menzionare, inoltre, il Castello. Edificato in età federiciana, è stato gravemente danneggiato dal terremoto del 1857, oggi restano visibili alcuni tratti delle Mura perimetrali. E’ in corso un progetto di recupero con la collaborazione della Sopritendenza Archeologica. Sui portali di alcune case del centro storico e nelle chiavi di volta degli archi si notano bassorilievi che raffigurano la tradizione musicale. Il più importante edificio di carattere storico-culturale è sicuramente la Basilica, che ha preso il posto della vecchia Chiesa di S. Maria alle Mura (o Chiesa del Deposito) distrutta dal terremoto del 1673. Ad ogni modo, è importantissimo evidenziare la presenza della Chiesa Rupestre di S. Maria la Preta: fondata nell’VIII secolo d.C. dai monaci basiliani in fuga dalla Sicilia, all’epoca era occupata dai Saraceni. La struttura venne rifatta dopo il Mille, durante il periodo gotico. È la più antica Chiesa di Viggiano, Con i recenti lavori di restauro e sistemazione esterna questo sito è tornato ad essere fruibile ai turisti. Riavvolgendo lo sguardo all’interno del borgo, possiamo ammirare il teatro “Francesco Miggiano”: si presenta come un vero e proprio gioiello, uno scrigno prezioso che si offre alla comunità con una struttura moderna ed innovativa su più livelli con platea e galleria per una capienza di 90 posti. E’ ricavato all’interno del complesso architettonico del Morticello o Chiesa della Buona Morte (dal nome della Confraternita che risiedeva nella Chiesa). In conclusione, è doveroso menzionare il Nuovo Polo Sportivo che comprende il Centro Federale Territoriale (FIGC) di Viggiano, il PalaVejanum (Palazzetto dello Sport che ospita eventi sportivi del palcoscenico nazionale) e il Grande Parco Natatorio di Viggiano.

POTENZA

Informazioni Turistiche

Capoluogo della Basilicata da oltre due secoli, Potenza è il capoluogo di regione più alto d’Italia, con i suoi 819 metri sul livello del mare. Elegante ed accogliente, la città ruota intorno al suo millenario centro storico, fatto di vecchi e nuovi edifici che si inerpicano, antiche porte di accesso e torri medievali, storiche scale in pietra e moderne scale mobili, palazzi signorili e autentiche piazzette, vicoli stretti e stradine lastricate e poi musei e gallerie d’arte, come il Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu”, allestito nello storico Palazzo Loffredo.

Nella centrale Piazza Mario Pagano, recentemente ristrutturata su progetto del celebre architetto Gae Aulenti, domina il Teatro dedicato al musicista potentino Francesco Stabile, costruito  nel 1857 a immagine del teatro San Carlo di Napoli.

A Maggio poi, la città è avvolta da un’atmosfera magica, che ruota attorno ai preparativi per le celebrazioni in onore del suo Santo Patrono, San Gerardo Vescovo da Piacenza, celebrazioni che si intrecciano con la storica Parata dei Turchi, una sfilata che ripercorre i momenti cruciali della storia, narrata a gran voce da intere generazioni del capoluogo, che vede il Santo Patrono della città respingere con un accecante bagliore l’invasione dei Turchi che silenziosamente risalivano il Basento.

Gastronomia

Ricco è il paniere di prodotti tipici lucani. Dagli strascinati, pasta fatta in casa condita con sugo o declinata in altre squisite e imperdibili ricette, alle carni pregiate, ai saporiti formaggi lavorati con metodo tradizionale tra cui spiccano il Pecorino di Filiano DOP, il Canestrato di Moliterno IGP, ricotte, scamorze e caciocavalli, fino alle varie tipologie di salsicce, prima tra tutte la luganega già nota nell’antica Roma. Una menzione speciale merita il Pane di Matera IGP: gustoso e fragrante ricorda con la sua forma il paesaggio della Murgia. Ci sono poi le olive nere di Ferrandina, il baccalà aviglianese, le ottime acque minerali del Vulture, la melanzana rossa di Rotonda, il fagiolo di Sarconi e il peperone di Senise tutti e tre IGP. E poi tanta frutta fresca: agrumi, fragole, pesche, percochi, pere e uva sono alcune delle varietà che si producono nella pianura metapontina.

Bevande

In Basilicata, il momento del banchetto consente di “sposare” il gusto di piatti unici, conditi con un filo di Olio Extravergine di Oliva “Vulture” DOP, con del buon vino, corposo, intenso e armonico. Dalle colline del Vulture nasce uno dei più potenti vini del sud Italia: l’Aglianico del Vulture DOC.

Le origini di questo pregiato vino, oggi annoverato tra i migliori vini d’Italia e d’Europa, risalgono ai tempi della Magna Grecia. I vigneti si trovano alle pendici del Monte Vulture, un vulcano spento che conferisce al vino quel carattere così unico e speciale. L’Aglianico del Vulture, che nella variante “Superiore” ha ottenuto la DOCG nel 2010, ben si coniuga con la rinomata cucina lucana e i sapori decisi della tradizione. 

Ma la Basilicata vanta altre 3 DOC che ben rappresentano la varietà regionale: il vino Terre dell’Alta Val d’Agri, prodotto in Alta Val d’Agri nelle varianti Rosso, Rosso Riserva e Rosato; la DOC Matera che porta il nome della città dei Sassi ma si estende all’intera provincia, dalla costa jonica alle gravine della Murgia e il Grottino di Roccanova che prende il nome dalle tipiche grotte in cui il vino viene posto a invecchiare.

Punti di interesse

POTENZA – Il Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu”

Il Museo ha sede nel prestigioso Palazzo Loffredo, l’edificio storico più importante di Potenza, che ospita anche la Galleria Civica comunale e la Cappella dei Celestini.

Dedicato a Dinu Adamesteanu, studioso di assoluto rilievo internazionale e “fondatore” dell’archeologia lucana, il museo rappresenta un’importante vetrina della rete museale regionale, costituita da otto musei archeologici nazionali, a cui è dedicata l’esposizione del primo piano.

All’ingresso si possono ammirare le mostre: “Dinu Adamesteanu, l’uomo e l’archeologo. Dalla Dobrugia sul Mar Nero alla Siritide sullo Jonio” e “Invito a casa del principe. Archeologia a Tito, Torre di Satriano”.

POTENZA – Il Museo Archeologico Provinciale

Il Museo espone reperti archeologici rinvenuti negli scavi condotti in Basilicata e riferibili al periodo compreso tra la preistoria e la tarda età romana, con un’estensione fino all’età medioevale.

Al piano terra è possibile visitare la mostra archeologica “L’eterno rinnovarsi della vita; i segni e i simboli” con reperti del periodo compreso tra Neolitico e Bronzo Medio, provenienti dalle Grotte di Latronico, e ammirare parte di una stele funeraria a edicola con iscrizione osca in caratteri greci, proveniente da Anxia (Anzi).

Nel giardino interno, significativa è l’esposizione del Lapidarium, con iscrizioni onorarie e funerarie in lingua latina relative alla Potentia romana del periodo compreso tra età repubblicana e tardo-antica.

POTENZA – La Cattedrale di San Gerardo

Edificata nel 1197, la Cattedrale dedicata al Santo Patrono della città sorge sui resti di una basilica paleocristiana. L’attuale aspetto neoclassico risale alla fine del XVIII secolo per opera dell’architetto Antonio Magri, allievo del Vanvitelli. 

Di notevole bellezza è la facciata principale, impreziosita dal pregevole portale a due ante bronzee e da un piccolo rosone probabilmente appartenente alla chiesa più antica, fino alla metà del XIII secolo dedicata all’Assunta.

Il duomo è a croce latina con navata unica e ospita dieci cappelle distribuite lungo il perimetro, fra cui quella dedicata a san Gerardo la Porta di Piacenza, patrono di Potenza.

Quando si entra in questo splendido tempio lo sguardo è attratto dai pregevoli affreschi che decorano la volta realizzati dal pittore Mario Prayer (1933-1934). Di particolare interesse è anche la cripta posta in corrispondenza dell’altare maggiore.

POTENZA – Il Teatro Stabile

Annoverato tra le eccellenze artistiche regionali, il Teatro dedicato al musicista potentino Francesco Stabile nel 2014 è stato proclamato “Teatro storico lucano”.

Non sfugge all’attento visitatore che il teatro sia stato costruito nel 1857 a immagine del teatro San Carlo di Napoli. Nonostante numerosi restauri, l’edificio ha conservato le decorazioni originarie che, insieme alle armoniose strutture interne, lo rendono un gioiellino del suo genere.

La platea, tre ordini di palchi e il loggione racchiudono l’orchestra e il palcoscenico sul quale vanno in scena numerose iniziative culturali di spicco e rassegne teatrali.

POTENZA – La Torre Guevara

Distribuita su tre piani e alta venti metri, sorge in pieno centro storico ed è quel che resta dell’antico castello (X-XI sec.).

Sotto i Guevara, conti di Potenza, il castello venne donato ai frati cappuccini. Nel 1810, sottratto ai religiosi, il castello cominciò a subire numerosi cambi d’uso e molteplici modifiche strutturale, fino alla totale demolizione negli anni sessanta, per consentire l’edificazione di una scuola.

POTENZA – Il Ponte Musmeci

Prestigiosa “porta di accesso” della città, il ponte prende il nome dall’ingegnere che lo ha progettato intorno alla fine degli anni sessanta del secolo scorso. Osservandolo attentamente, si comprende subito che è riduttivo definirlo un “comune” ponte e che sarebbe più giusto considerarlo come una gigantesca e raffinata opera scultorea.

Non poggia su pilastri, ma su onde di cemento che formano una sola volta e quattro archi contigui e questa sua conformazione ha fatto sì che artisti e sportivi di fama internazionale si  esibissero sfruttando le peculiarità ingegneristiche di questo capolavoro di architettura contemporanea.

Potenza e il suo Patrono, San Gerardo La Porta

Il patrono di Potenza, e della sua arcidiocesi, è San Gerardo La Porta, il vescovo a cui la popolazione attribuisce il merito di aver respinto, con un accecante bagliore, l’invasione dei Turchi. L’episodio è divenuto nel tempo il fulcro dei festeggiamenti che ogni anno si svolgono in onore del Santo. Una sfilata densa di miti e leggende che si intrecciano con i fatti storici, a volte fino a confondersi del tutto, ripercorre i momenti cruciali di quell’evento. La storica Parata dei Turchi è una rappresentazione itinerante che il 29 maggio di ogni anno riempie le strade della città, con centinaia di figuranti in costume che interpretano i ruoli dei vari protagonisti di questa rievocazione.

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