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Città di:
San Mauro Pascoli
Panoramica
Nel ‘700 prende forma la città che oggi conosciamo. In quegli anni i Principi Torlonia fondarono qui una delle più belle tenute agricole della Romagna: ancora oggi si può vedere l’imponente struttura di quella meravigliosa fattoria, in gran parte riqualificata, denominata “Villa Torlonia”. Il 31 dicembre 1855 nasce qui il grande poeta Giovanni Pascoli. Nel 1932 il nome di San Mauro di Romagna fu modificato, con Regio Decreto, in “San Mauro Pascoli” in onore del poeta. Oggi è un distretto calzaturiero famoso in tutto il mondo.
MetroSanMauro: percorso urbano pedonale distante da strade e da traffico, dotato di segnaletica dedicata. Collegato a un’App che consiglia stili di vita sani e indicazioni sui percorsi.
In tavola
Tipica cucina romagnola. Dalla piadina alla lattuga, prodotto di punta della produzione agricola.
Luoghi d'interesse
Il Parco Poesia Pascoli unisce idealmente i due luoghi del ricordo e della poesia di Giovanni Pascoli: Villa Torlonia e la casa natale del poeta. Villa Torlonia è luogo centrale della poesia pascoliana. Proprio qui il 10 agosto 1867 la fedele Cavalla storna riportava Ruggero (padre del Poeta) assassinato al rientro da Cesena. Oggi la Villa è aperta al pubblico e i suoi spazi ospitano il Museo Multimediale Pascoliano nonché spettacoli, convegni, eventi. La casa natale, oggi Museo Casa Pascoli, è il luogo dell’infanzia del poeta. La casa conserva arredi originali, cimeli e documenti autografi.
CESENA
Panoramica
Immersa nella Vallata del fiume Savio, a pochi chilometri dal mare, la città di Cesena è un’importante meta d’arte, nota per la buona tavola e una florida economia, soprattutto agricola, e per essere la città del Wellness. A Cesena, infatti, la tradizione culturale si sposa con l’ospitalità e il viver bene. Nota per essere la Città dei Tre Papi, ma anche culla dello Sport e delle due ruote, in quanto promotrice delle buone pratiche di mobilità sostenibile e inserita nel Grand Tour della Valle Savio, la città è caratterizzata da un centro molto vivace, contraddistinto da una cucina saldamente ancorata alle tradizioni della Romagna e da un polo universitario moderno e dinamico che richiama in città oltre 5 mila studenti.
Cesena è anche la città della Biblioteca Malatestiana, unico esempio al mondo di Biblioteca umanistica perfettamente conservata nell’edificio, negli arredi e nella dotazione libraria. Sorta all’interno del convento francescano per volontà di Malatesta Novello, è oggi uno splendido esempio di biblioteca monastico-rinascimentale, rimasta intatta in ogni sua parte per la custodia congiunta dei frati e del Comune, conserva gli arredi originali e un importante fondo di codici miniati, come ha riconosciuto l’Unesco, inserendola, prima in Italia, nel Registro della Memoire du Monde. Durante la signoria dei Malatesta (1378-1465) Cesena conobbe un’epoca di magnificenza, capace di regalare alla città il volto odierno che ancora oggi, nonostante il trascorrere del tempo, conserva. Furono quest’ultimi a disegnare l’abitato con le mura, tuttora conservate integralmente ma soprattutto a impegnarsi nella riedificazione della Rocca che, dall’alto del colle Garampo, domina tutta la città, confermandosi come una delle più grandi fortificazioni meglio conservate di tutta la Romagna e apprezzate da Leonardo Da Vinci. Negli ultimi anni a Cesena si è sviluppata la visione strategica di Cesena Sport City, che coniuga attività motoria e benessere promuovendo l’inclusione attraverso lo sport. Cesena inoltre è un’interessante meta durante tutto l’anno. Qui vi si svolgono numerosi importanti eventi, fra cui l’antichissima e tradizionale Fiera di San Giovanni il 24 giugno, Piazze di Cinema a luglio, il seguitissimo Festival Internazionale del Cibo di Strada nel primo fine settimana di ottobre, la Giostra medievale e i concerti di Acieloaperto. Da non perdere il ricco calendario estivo nelle location all’aperto, con festival teatrali e rassegne musicali, quello invernale del Teatro “A. Bonci”a cura di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Fondazione, e le corse internazionali di trotto all’Ippodromo del Savio.
Gastronomia
Cesena, città dei Malatesta, storica ed elegante, dai sapori intensi e gustosi della tradizione. Quando, fra una visita culturale e una passeggiata nel centro, viene l’ora di andare a tavola, si può scegliere un ristorante tipico romagnolo, un bistrot, un’osteria o provare lo street food. Qui è nato nel 2000, infatti, il Festival internazionale del Cibo di strada, diventando un appuntamento periodico sempre tanto atteso e partecipato.
E cibo di strada di eccellenza è la piadina romagnola, detta ‘la pida’ in dialetto.
Chi non la conosce? È una sorta di disco di pane azzimo, spesso consumata nei caratteristici chioschi, e accompagnata da differenti farciture come lo squacquerone (tipico formaggio fresco e cremoso) e la rucola, oppure dai salumi locali. Il crescione, invece, è un’elaborazione della piadina piegata a metà e ripiena prima della cottura. Quello alle erbe è il più diffuso, ma ne esistono di tanti tipi. La piadina va impastata rigorosamente a mano e si stende con il matterello.
La si cuoce sul testo (‘teggia’ in dialetto) che è una piastra rovente di terracotta o in ghisa. Ma non basta mettere insieme gli ingredienti giusti per produrre un’ottima piadina cesenate: molto importante è anche lo spessore che spesso ne rivela la zona precisa di produzione. A Cesena la piadina è di spessore medio mentre, ad esempio, nel riminese è più sottile.
Dalla piadina ai primi piatti: un continuo tronfo di bontà! Non tutti sanno che in dialetto romagnolo non esiste il termine “pasta”: i primi piatti di sfoglia fatta in casa della cucina romagnola, in brodo o asciutti che siano, e per estensione tutti i primi piatti, vengono chiamati mnestra (“minestra”). Mnestra sòta (asciutta) e mnestra int e’ brod (in brodo). A differenza di altri parti d’Italia dove la minestra è esclusivamente un piatto liquido.
Fra le minestre tradizionali di Cesena ci sono quelle prodotte con sfoglia all’uovo (tagliatelle, lasagne, passatelli asciutti o in brodo, tagliolini, maltagliati), quelle con sfoglia senza uovo (strozzapreti, pappardelle in brodo) e la pasta ripiena come i cappelletti (da tradizione la famiglia si ritrova la Vigilia di Natale per prepararli per le feste) e i tortelli.
La frutta e la verdura cesenate, poi, sono un orgoglio nazionale. Tra le colture troviamo pesche, albicocche, susine, fragole di Romagna, kiwi, mele, pere, diverse e caratteristiche varietà di ciliegie. Tra gli ortaggi spiccano patate, fagiolini, piselli, lattughe, cicorie, rape, pomodori, cardi gigante di Romagna, carciofi violetto di Romagna.
Alcune di queste colture sono ancora in piena produzione, mentre altre rappresentano oggi produzioni locali o di nicchia come lo scalogno di Romagna che ha ottenuto il marchio IGP.
Sulla tavola cesenate, come in tutta la Romagna, non può mancare il vino, chiamato appunto ‘e be’’ (il bere). Sangiovese, albana, pagadebit, trebbiano e cagnina sono i protagonisti delle botti, delle cantine e dei colli cesenati.
Cesena, inoltre, si trova in una posizione privilegiata: oltre ad essere a pochi chilometri dalla riviera adriatica e lungo la via Emilia, è alle porte della Valle del Savio. Località preziose e affascinanti si promuovono insieme con il marchio I Percorsi del Savio. Si tratta di Cesena, Montiano, Mercato Saraceno, Sarsina, Bagno di Romagna e Verghereto. Qui, i sapori e i profumi locali si arricchiscono di funghi, tartufo, castagne. Legami di gusto e tradizioni che rendono Cesena e la Romagna terra di accoglienza e benessere.
Punti d'interesse
Biblioteca Malatestiana
Unico esempio al mondo di Biblioteca umanistica perfettamente conservata nell’edificio, negli arredi e nella dotazione libraria. Sorta all’interno del convento francescano per volontà di Malatesta Novello, fu iniziata nel 1447 e ultimata nelle parti strutturali da Matteo Nuti nel 1452. Il corpo di fabbrica del convento, soppresso in epoca napoleonica, fu trasformato negli anni 1839-1886 in scuola pubblica; attualmente è anche sede della biblioteca Comunale. Splendido esempio di biblioteca monastico-rinascimentale, rimasta intatta in ogni sua parte per la custodia congiunta dei frati e del Comune, conserva gli arredi originali e un importante fondo di codici miniati, come ha riconosciuto l’Unesco, inserendola, prima in Italia, nel Registro della Memoire du Monde.
Rocca Malatestiana
La Rocca si trova nel centro della città di Cesena, vicinissima a Piazza del Popolo. È situata sulla sommità del Colle Garampo e circondata dal Parco della Rimembranza. La Fortezza si caratterizza per la sua maestosa mole, per gli spalti panoramici e per i suggestivi camminamenti interni alle cortine. Nella corte è inclusa una cittadella fortificata che comprende due imponenti fabbricati, la Torre Maestra (Mastio o Maschio), al cui interno oggi sono esposte alcune armature e selle (originali), che venivano utilizzate per la “Giostra d’incontro” e il Palatium (Femmina), dove ha sede il Museo di Storia dell’Agricoltura. L’edificazione del fortilizio iniziata a partire dal 1380 con Galeotto Malatesta, prosegue per volontà dei suoi successori Andrea e Malatesta Novello, viene completamente rinnovata e ultimata nel 1477, durante il dominio pontificio. La Rocca fa parte di un più ampio sistema di fortificazioni che circonda la città, sistema che ha affascinato anche Leonardo da Vinci quando nell’estate del 1502 soggiorna a Cesena, incaricato da Cesare Borgia di ispezionare e revisionare le fortificazioni delle giurisdizioni conquistate e migliorare le difese. Rimangono come sue testimonianze alcuni disegni della Rocca (le mura della Rocca Vecchia e della Rocca Nuova, i Rastelli, con la Porta Maestra), il rilievo completo della cinta muraria della città, annotazioni sugli usi e costumi di Romagna, appuntati sul suo taccuino, oggi custodito presso la Biblioteca dell’Istituto di Francia a Parigi.
Teatro “A. Bonci”
Uno dei più prestigiosi teatri storici d’Italia. Edificato tra 1843 e 1846 su progetto di Vincenzo Ghinelli, presenta un esterno neoclassico in forme piermariniane e un interno a 4 ordini di palchi e loggione, decorato da Francesco Migliari. Un palcoscenico tra i più grandi d’Europa e la perfetta acustica lo rendono particolarmente caro ad attori e cantanti, che spesso lo scelgono per le loro prime.
Palazzo del Ridotto
Si tratta del maggiore tra i palazzi civici della città. Costruito tra 1401 e 1403, poi ampliato tra 1466 e 1472, fu sede delle rappresentanze municipali (l’antico nome di ‘Conservato’ gli deriva dall’organo dei Conservatori). Dal 1722 divenne poi ritrovo dei nobili cesenati (da qui il nome di ‘Ridotto’); essi, nel 1782, in onore di papa Pio VI Braschi, ne decretarono il rifacimento della facciata: il disegno di Cosimo Morelli portò a un pregevole esempio di neoclassicismo, arricchito dalla grande statua bronzea del pontefice (F. Calligari, 1791)
L’Abbazia di Santa Maria del Monte
L’Abbazia di S. Maria del Monte è collocata sul Colle Spaziano, a 10 minuti dal centro di Cesena. La struttura è prevalentemente rinascimentale, anche se le origini del complesso si collocano intorno all’anno 1000. Tra i numerosi motivi d’interesse, spicca la raccolta di tavolette votive (ex-voto), con esemplari che vanno dal XV sec. ai giorni nostri.
Villa Silvia-Carducci
La villa settecentesca divenne nel 1874 proprietà della contessa Silvia Pasolini Zanelli, che ne fece il salotto buono della cultura romagnola. Alcuni fra gli intellettuali più illustri della Romagna del tempo frequentarono la villa: gli scrittori Nazzareno Trovanelli, Antonio Messeri, Paolo Amaducci; musicisti come Balilla Pratella, Achille Turchi, Federico Sarti, il celebre cantante lirico Alessandro Bonci e soprattutto Giosuè Carducci, di cui rimane tutt’oggi, nella Villa, la camera da letto, rimasta intatta.
Nel suggestivo “Giardino Letterario” che sorge attorno alla villa, la visita viene accompagnata da un commento audio che fornisce notizie, informazioni, aneddoti e brani musicali sulla vita della contessa e del suo rapporto con Carducci e gli altri intellettuali che frequentavano la villa. Villa Silvia-Carducci è oggi sede dell’AMMI (Ammi – Associazione Italiana Musica Meccanica), che sviluppa l’attività di ricerca, studio, divulgazione, salvaguardia e restauro degli strumenti musicali meccanici, con una ricchissima biblioteca. Inoltre, ha sede nei locali della villa il museo “Musicalia“, esposizione permanente di strumenti musicali di straordinario interesse.
Technogym Village
Il Technogym Village, inaugurato nel 2012, riflette la visione di Nerio Alessandri, il fondatore di Technogym, che assieme a suo fratello Pierluigi e all’architetto Antonio Citterio ha concettualizzato un luogo in cui si integrano stile di vita, qualità, design e produttività. È il primo esempio di Wellness Campus al mondo e comprende l’headquarter Technogym, il centro di ricerca e innovazione, lo stabilimento di produzione ed un Wellness center aperto a tutti gli stakeholder – operatori di settore, trainer, medici, istituzioni, media – per vivere in prima persona la Technogym Experience. Il Technogym Village è anche un prototipo di luogo di lavoro sano: i collaboratori Technogym hanno la possibilità di partecipare a un programma di Corporate Wellness che comprende palestra aziendale, ristorante, programmi di allenamento, check-up medici e servizi sanitari.
Stadio
L’Orogel Stadium “Dino Manuzzi” di Cesena ha una capienza di 24.000 posti tutti seduti e coperti, disposti su due ordini sovrapposti di tribune. Lo Stadio Comunale di Cesena è stato il primo stadio italiano interamente coperto, progettato con i massimi standard di sicurezza, di moderna concezione, comodo ed economico, dove la visuale della partita risulta ottimale sia dalla tribuna distinti che dalle due curve, uno stadio senza pista d’atletica e quindi con il pubblico a diretto contatto con i giocatori creando un’atmosfera di forte impatto per i tifosi. La posizione centrale dello stadio e la particolarità dell’ambiente che lo circonda per la presenza di numerose attività commerciali, la collocazione tra residenze ed edifici scolastici, nonché la vicinanza con la stazione ferroviaria, hanno fatto sì che il progetto non si limitasse ad interventi sulla viabilità, la funzionalità e sicurezza dell’opera, ma bensì adottasse una moderna concezione dello stadio che prevede il suo utilizzo non solo per il calcio, ma anche per un uso più sociale a servizio della città, e quindi per una migliore integrazione nel tessuto urbano, di cui costituisce uno degli elementi emergenti dallo skyline della città di Cesena.
Bicipolitana
Cesena è la terza città in Italia come numero di chilometri di piste ciclabili rispetto al numero di abitanti. Un importante traguardo reso possibile dalla rete della ‘bicipolitana’ (in costruzione): 135 chilometri (121 km + la ciclovia del fiume Savio) da percorrere a pedali lungo i tracciati di 14 linee da percorrere in città, lungo il Savio e verso il mare accanto al Pisciatello. Il progetto mira a soddisfare le esigenze di accessibilità di tutti i cittadini favorendo uno sviluppo bilanciato dell’accessibilità secondo i principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. La rete ciclabile di Cesena non si esaurisce al territorio urbano: dalla città di Cesena partono, infatti, due percorsi ciclabili che raggiungono il confine delle due località balneari più vicine, Cesenatico e Cervia, seguendo gli argini dei due corsi d’acqua principali del territorio cesenate: il fiume Savio verso Cervia e il torrente Rubicone-Pisciatello verso Cesenatico. Unendo i percorsi di queste due piste è stato realizzato un percorso di circa 50 km di grande fascino storico e ambientale che può occupare l’intera giornata.