Boom di personaggi e partecipanti: ben 1.500 ciclisti in 18 tappe
Si è chiusa con il clamore riservato agli eventi importanti e con il velo di malinconia che scende quando finiscono le cose belle. L’edizione 2022 del Giro-E, la numero quattro, si è confermata come la più spettacolare e di successo nella sua giovane storia. Nelle 18 tappe hanno pedalato 1.500 ciclisti, tra manager, personaggi noti, influencer, giornalisti invitati e clienti degli sponsor dei vari team, capitani e tanti ex campioni dello sport.
Giganti del ciclismo come Gianni Bugno, Oscar Freire, Igor Astarloa, Damiano Cunego, Andrea Tafi e Mario Cipollini, per citarne solo alcuni, campioni che hanno scritto la storia del ciclismo e, al Giro-E, hanno pedalato accanto a ciclisti assolutamente normale, benché privilegiati nel vivere questa esperienza. Ma anche campioni di altri sport, come Carlos Checa, Valentina Vezzali, Marco Albarello, Antonio Rossi, Isolde Kostner, Deborah Compagnoni, Massimiliano Rosolino, Giuseppe Gibilisco, Andrea Lo Cicero e Giorgio Di Centa. Al via pure il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, l’amministratore delegato di Toyota Motor Italia Luigi Ksawery Luca’ e il Direttore Italia del Gruppo Enel Nicola Lanzetta, l’Amministratore delegato di ENIT Roberta Garibaldi, l’attore Paolo Kessisoglu, il musicista Paolo Belli, tra gli altri.
Il Giro-E, che ha come title sponsor Enel X, è un evento riservato ai team e sono stati 13 quelli che hanno disputato tutte le tappe. Ma il 2022 è stato l’anno degli Special Team, squadre che hanno partecipato solo ad alcune tappe. A volte si è trattato di un secondo team iscritto da squadre stabilmente impegnate nell’evento: come Enel X, che ha iscritto un secondo team nella tappa 5, Toyota, che ha fatto lo stesso nella frazione numero 14, o Trenitalia, che nella tappa 8 ha aggiunto un team per la sua società Tper (Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna). Diverso il caso di Carglass, Special Team che di tappe ne ha disputate ben quattro (9-10-11-13). Senza contare i vari special team di RCS Sport, organizzatore dell’evento, nei quali hanno pedalato ospiti e rappresentanti delle amministrazioni delle città di partenza.
I numeri recitano così: 18 tappe, 1.026 chilometri percorsi in totale, 24.780 metri di dislivello positivo saliti. Ma non riescono a dire – non possono, non lo fanno mai – tutte le emozioni, le sensazioni, le sorprese di questo Giro nel Giro che si svolge sulle stesse strade e negli stessi giorni della Corsa Rosa. Non raccontano le grandi salite, gli arrivi in alta montagna, il caldo della pianura padana, le pedalate con il mare accanto, l’estenuante mangiabevi della collina, la paura di terminare la batteria e la fatica che ne segue quanto questo accade, la pioggia, il freddo delle cime, la difficoltà delle discese, la birra con i compagni dei pedalata all’hospitality dopo il traguardo aspettando l’arrivo dei professionisti, i paesaggi stupendi che solo la bicicletta sa regalare; ma soprattutto, non riescono a trasferire l’entusiasmo che si prova a pedalare accanto ai nomi citati prima, che davvero è un sogno che diventa realtà, per non dire del piacere di “vincere” una salita con pendenze al 15 per cento e più che mai nella vita, senza una bici con il motore elettrico, avresti potuto nemmeno pensare di salire.