Una tregua ci voleva. I capitani sono i coraggiosi, ma trasudano stanchezza. Le ultime tappe sono state difficili, se non estreme in quanto a dislivello. I motori arrivano in cima roventi, le batterie molto spesso esaurite, i polpacci duri come legno. Nessuno si è lamentato, dunque, se la tappa numero 15 prevedeva una sola stella e 52 chilometri facili facili, come testimoniano i 400 metri di dislivello positivo previsti. Ciò che ci vuole per ritemprarsi un poco prima delle ultime, ma intense fatiche di questo Giro-E 2022.
La tappa Pieve di Soligo – Treviso
Dalla poesia di Andrea Zanzotto a quella del ciclismo. Il Giro-E intercetta il percorso della Corsa Rosa solo negli ultimi 45 chilometri e Pieve di Soligo è la città di partenza di oggi. Dopo le fatiche quasi improbe delle ultime tappe e i tanti Gran Premi della montagna e le salite con pendenza a doppia cifra, ecco un momento di respiro e un po’ di pianura per l’accolita dedita alle bici a pedalata assistita. Una buona occasione per approfondire, anche solo con un pensiero, o uno sguardo, la vita di uno dei poeti italiani più importanti del Novecento, Zanzotto appunto, che a Pieve di Soligo nacque e, in contrada Cal Santa, stabilì il centro del suo mondo poetico.
“Piéve” ha naturalmente tanto altro da offrire, anche dal punto di vista ciclistico. Nella frazione di Barbisano passa un tratto della ciclo-pedonale Monaco-Venezia, che provenendo da Refrontolo porta a Collalto di Susegana, ma nel territorio comunale sono presenti altri tracciati che possono essere percorsi in bicicletta, come il sentiero della Via dei Troi. E in piazza Caduti nei Lager sono attive quattro nuove postazioni di ricarica per le biciclette elettriche, gratuite.
Unica asperità di giornata il Muro di Ca’ del Poggio, a un terzo di tappa, molto breve come tutti i muri (un chilometro), ma pungente: 12,3 per cento di pendenza media, per una punta massima del 19. Poi tutto in discesa, letteralmente, fino alla dolce Treviso, con un passaggio nel centro della città in grado di esaltarne la bellezza.
Il personaggio del giorno – Mario Cipollini
Anche il Re Leone è venuto al Giro-E. Inguainato in un body total black, ha inforcato una delle sue nuove Cipollini e-road Flusso che vantano un peso record e ha preso il via della tappa 14, Levico Terme – Lavarone, che si è rivelata una delle più dure, oltre che per il percorso anche per le condizioni meteo avverse. Niente che possa spaventare un campione come Mario Cipollini, re degli sprinter non solo italiani, che nella sua lunga carriera (1989-2005) ha vinto la bellezza di 189 corse, tra cui il Mondiale a Zolder nel 2002 la Milano-Sanremo e 42 tappe al Giro d’Italia.
“L’e-bike è un altro modo di pedalare, ed è un modo per fare avvicinare nuove persone al ciclismo, perché non tutti hanno la possibilità di essere allenati e preparati. È una nuova frontiera della bici. Noi abbiamo lavorato per rendere la nostra un po’ più bicicletta, rispetto ad altri brand, cercando di farla molto più leggera. Abbiamo investito molto in ricerca e tecnologia affinché non venisse snaturato il concetto di bicicletta. Si avvicina proprio a una bici muscolare, ed è la cosa che ci rende orgogliosi di questo progetto. Io l’ho provata, però sono ancora alle bici muscolari. Di lei mi piace la sinuosità del telaio: rispetto alle altre che sembrano delle piccole motociclette, la nostra sembra ancora una bicicletta. Le salite? Non sono mai uno scherzo. Perché è bella la bici? Perché è liberta!”.
Appuntamento a domani per la tappa del Giro-E numero 16, Kobarid – Santuario di Castelmonte.
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