Pochi tra i ciclisti elettrici si sono soffermati, stamattina, sulle bellezze della seconda città di partenza del Giro-E 2022, Barcellona Pozzo di Gotto. Peccato, perché c’era molto da vedere, e prima di tutto il Seme d’arancia, il monumento dedicato dall’artista Emilio Isgrò alla sua città, come simbolo di rinascita sociale e civile per i paesi del Mediterraneo. Erano tutti concentrati sulle loro bici, sulla regolazione della sella, sulla sempre coinvolgente presentazione dei team da parte dello speaker del Giro-E, Luca Della Porta. Ma anche questo è il Giro elettrico e la sua bellezza: vivere un giorno da protagonisti, con le stesse sensazioni dei ciclisti professionisti che partecipano al Giro d’Italia.
La tappa Barcellona Pozzo di Gotto – Messina
60 chilometri lungomare, piatti come l’Autosole quando attraversa la Pianura Padana, 550 metri di dislivello positivo, davvero pochino. Ma una sola stella di gradiente ciclistico non significa niente: ci sono le salite da tregenda e ci sono le passeggiate sotto il sole. La bici è bella anche, anzi, proprio per questo.
La tappa del Giro-E ha intercettato quella del Giro d’Italia nella parte finale, quando dopo avere attraversato la Sicilia da costa a costa si tuffa sulla litoranea con destinazione Messina. Tipica tappa da velocisti, per quanto riguarda gli agonisti. I ciclisti del Giro-E oggi possono prendersela comoda e godersi il sole e caldo: ci sarà tempo, e modo, per giornate più dure, nordiche non solo in senso geografico.
L’invito è che, almeno al traguardo, si dedichino alle tipicità enogastronomiche locali. Siamo in Sicilia, paradiso del ciclismo, della cultura e della buona tavola. La cucina messinese ha influenze greche e domina il pesce, ma dedicandosi alla gastronomia, come più indicato dopo sforzi ciclistici relativi che non richiedono di reintegrare le poche energie spese, a Messina non si può non assaggiare uno dei famosi, favolosi, golosissimi Arancini. Quelli messinesi hanno la forma conica appuntita come nel resto della Sicilia orientale, ma un ripieno a base di ragù di carne con piselli, formaggio tenero e prosciutto o mortadella, avvolto da un involucro di riso normalmente preparato con il solo zafferano. Una bontà da mangiare a cuore leggero.
Il personaggio del giorno – Gibilisco
Gioca in casa (quasi, Giuseppe Gibilisco, campione mondiale del salto con l’asta a Saint-Denis 2003 e bronzo olimpico ad Atene 2004. È nato, infatti, a Siracusa. Oggi ha pedalato con l’allegra carovana del Giro-E.
“Mi sono innamorato del ciclismo con Pantani”, racconta, “vedendolo arrampicarsi su quelle salite pazzesche, con la telecronaca di De Zan sullo sfondo. De Zan era il Galeazzi del ciclismo, mi emozionava… Anche quando ero atleta andavo in bici, sia corsa sia mountain bike. Della bici mi piace andare in mountain bike a scoprire posti fuori dal mondo, in montagna o in collina. Amo stare in mezzo alla natura. Con l’e-bike riesci veramente ad andare dappertutto, anche se non sei un atleta. Nel ciclismo si fa tanta fatica, nel salto con l’asta lo sforzo è esplosivo. Ma lo sport è bello tutto. Una parola per definire lo sport? Vita. Lo sport è vita. Io baso la mia vita sullo sport, quotidianamente dedico almeno un’ora della mia giornata a fare sport, qualunque cosa: atletica, paddle, paracadutismo… Chi fa sport ha una visione diversa della vita e si diverte, sorride”.
Appuntamento a domani per la tappa del Giro-E numero 3, Paola-Scalea.
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