Si teme che qualcuno pensi che queste pedalate vistamare, con il sole, il caldo, un percorso facile facile, come per esempio quella di oggi, centrino poco con il Giro d’Italia, di cui il Giro-E è lo spin-off, il clone, la declinazione elettrica.
Niente di più sbagliato. Anche il pugile durante un match vive dei round dove ci si picchia meno, e servono per riposare, per prepararsi alle burrasche di colpi che seguiranno. Saggio l’uomo che sa gustarsi ogni momento senza chiedersi se sia il migliore.
La tappa Paola – Scalea (Riviera dei cedri)
L’evento è approdato sul continente, ha tagliato una larga fetta dell’interminabile (192 chilometri) prova dei professionisti e, come detto, ha dato il via alla seconda passeggiata lungomare: 58,1 chilometri, una stella “Giro” e solo 600 metri di dislivello positivo (pressoché niente). Questa, in, sintesi la tappa numero 3 del Giro-E 2022. All’interno del gruppo, però, già si sente l’aria fresca che proviene dall’Appenino, sul quale salirà domani. E, soprattutto, non si fa altro che parlare del Blockhaus, il tappone di domenica con lo spaventoso dislivello di 3.100 metri e la bellezza (eufemismo) di 93 chilometri di lunghezza. Sempre che, causa sollevazione popolare, il direttore di corsa Roberto Salvador non decida di accorciarla.
Qualche parola sulla città di partenza di oggi, Paola. Ci sarebbe molto da vedere, se non si pensasse solo alla bici. Il Santuario dedicato a San Francesco da Paola, il monaco eremita fondatore dell’Ordine dei Minimi,patrono della Calabria, è tappa irrinunciabile: sorge nella parte alta e collinare della città. Da non perdere anche la fontana dei Sette Canali, monumento realizzato da artisti locali nel 1636, che ricorda il pavone, simbolo di Paola. Tanti i riferimenti all’antica storia della città, che risale alle guerre puniche e ha avuto spesso a che fare con saccheggiamenti e devastazioni. Il riscatto nella partecipazione alle vicende garibaldine: da qui salparono, nel settembre 1860, i generali Bixio e Medici per raggiungere Garibaldi a Napoli; traguardo, tra un paio di giorni, dei meno avventurosi ciclisti elettrici.
Il personaggio del giorno – Forciniti
La ciclista del giorno, oggi, è senza alcun dubbio, Rosalba Forciniti. Judoka italiana, nata a Cosenza, ha conquistato la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012, ma anche d’argento agli Europei a squadre e dello stesso metallo ai Giochi del Mediterraneo. Simpaticissima, prima di stamattina non aveva mai inforcato una bici da corsa. Maiuscola davvero.
“Il mio rapporto con la bici è molto triste”, racconta. “Mi piace, ma è un’attività molto diversa dal mio sport. Ho cominciato andarci che ero molto piccola, la prima volta a quattro anni, poi ci siamo persi di vista. Le bici elettriche sono tanto, tanto comode, al punto che sto valutando la possibilità di acquistarne una, da città. Vivo in un luogo caotico come Roma, dove per spostarsi anche di due chilometri ci vogliono 40 minuti in macchina. E poi andare in bici fa bene all’ambiente, si consuma meno. Non ho mai usato la bici da corsa, oggi è la prima volta in assoluta, e ho scelto una tappa in salita. Perché? Perché io ho il cuore di un leone, non mi impressiona niente, vado sempre avanti come un toro”.
Appuntamento a domani per la tappa del Giro-E numero 4, Viggiano-Potenza.
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