Al Green Fun Village, in partenza di tappa, continuano i workshop di ANCI al Giro d’Italia: a Bolzano appuntamento alle ore 13.
Livigno, 19 maggio 2024 – Uno di quei giorni che, dopo, non li dimentichi più. Così sarà la giornata di oggi per i partecipanti del Giro-E, alle prese con la seconda tappa a cinque stelle (nella stessa settimana) di questa edizione. Partenza da Tirano e arrivo a Livigno. Si scansano opportunamente sia il Colle San Zeno sia (soprattutto) il Mortirolo che affronteranno i professionisti, ma si scala il Passo di Foscagno (15 chilometri al 6,5 per cento medio), per affrontare poi la salita finale del Passo di Eira, in cima al quale si risale la pista del Mottolino: cinque chilometri scarsi ma al 7,6 per cento medio, con punte del 19 per cento. Arrivo in quota a ben 2.385 metri, dopo avere salito un totale di 2.350 metri di dislivello in 69 chilometri. Esperienza da ciclisti veri. A Tirano, nel cuore delle alpi, bisogna tornarci, meglio se in bici. Si arriva in treno, si visitano i loggiati e i giardini dei palazzi nobiliari del centro storico, l’imponente Basilica della Madonna di Tirano che è il più importante esempio di Rinascimento valtellinese, poi via con il Trenino Rosso del Bernina verso nuove avventure, non senza essersi goduti la splendida natura dei dintorni. In bici, ovviamente.
La tappa Tirano-Livigno (Mottolino)
Tirano è stata sede di tappa al Giro d’Italia con cinque partenze (l’ultima volta nel 2017) e tre arrivi (l’ultimo nel 2011). Nel 2015, per una delle sue due vittorie al Giro, Sacha Modolo, capitano del team Trenitalia al Giro-E, ha preso il via proprio da Tirano (con traguardo a Lugano). Inedito l’arrivo sulla pista da sci di Livigno-Mottolino, dove nel 2026 si svolgeranno le prove di snowboard e freestyle dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina. Sono state invece quattro le occasioni in cui Livigno ha ospitato il Giro d’Italia: nel 1972 arrivo di tappa con successo di Merckx (che vincerà quell’edizione) e nel 2005 arrivo di tappa con successo del colombiano Parra; in entrambi i casi, partenza l’indomani.
Il tappone alpino è sempre speciale. Oltre 5mila metri di dislivello per i professionisti, che partono da Manerba del Garda e percorrono un totale di 222 chilometri: fatte le debite proporzioni, anche in qualcuno di loro questa frazione incuterà timore; pensiamo ai velocisti, per esempio. Un timore sacro, che poi è ciò che regala il gusto dell’impresa. Perché “quando la strada sale, non ti puoi nascondere”, come diceva il Cannibale, Eddy Merckx.