Roma, 26 maggio 2024 – Si chiude in bellezza. Nella Grande Bellezza di Roma, capitale d’Italia e città eterna. Che ospita per la sesta volta il Grande Arrivo, portando a 50 il totale degli arrivi di tappa che l’hanno vista protagonista; sarà però la prima volta del traguardo finale in anni consecutivi, visto che pure nel 2023 era stata Roma a chiudere danze e volate.
Nonostante i 1.166 chilometri percorsi complessivamente e i 19.850 metri di dislivello positivo in 20 tappe, i ciclisti del Giro-E arriveranno meno esausti dei professionisti del Giro, sia perché i partecipanti cambiano ogni giorno, eccezion fatta per i capitani dei team, sia perché le loro bici sono delle e-bike, hanno una batteria e un motore che assiste la pedalata finché la velocità non supera i 25 chilometri orari. È questo il segreto per poter compiere imprese quasi straordinarie per ciclisti della domenica, come salire, come fatto quest’anno, al Santuario di Oropa, a Prati di Tivo, a Livigno, a Sappada, con pendenze che, senza i motori nel telaio o nel mozzo posteriore, richiederebbero chilometri su chilometri di allenamento.
Magie di un mezzo che da un secolo e mezzo rappresenta il futuro e di cui il Giro-E, giunto alla sua sesta edizione, è ambasciatore nella sua versione elettrica, per un utilizzo non sportivo, ma cicloturistico e di mobilità urbana. Uno dei significati di questo evento, al di là della straordinarietà dell’esperienza che vivono i partecipanti (un giorno da campioni sulle strade del Giro d’Italia, pedalando senza traffico, tagliando l’arco del traguardo della Corsa Rosa), è proprio porre l’attenzione sull’estrema attualità dell’e-bike.
La presenza di tanti ministri al Giro-E (solo oggi a Roma pedaleranno il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, e il Ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi), le tante partnership con i Ministeri, con l’ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, con l’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, con il MOST – Centro nazionale per la mobilità sostenibile, danno la misura dell’importanza assunta da questo evento, che prima di essere ciclistico e sportivo, è culturale; anche perché, oltre ai temi della mobilità sostenibile, parla di fonti energetiche rinnovabili, di ecologia, di territorio.
E dunque, pedalando senza fretta e grazie ai motori senza troppa fatica sulle strade del paese più bello del mondo, accanto a campioni che hanno fatto la storia del ciclismo come Gianni Bugno e Claudio Chiappucci, Sonny Colbrelli, Andrea Tafi e tanti altri, ciò che ci resterà del Giro-E 2024 è proprio questo impulso a divenire, tutti assieme, utenti della strada migliori, campioni della mobilità.
La tappa Roma-Roma
Una sfilata di 32 chilometri, da via del Circo Massimo a via di San Gregorio, con un lieve su e giù che porta a 150, trascurabili metri il dislivello. Nei freddi numeri, la 20esima tappa del Giro-E Enel 2024 è questo. Ma nella realtà delle emozioni, questo circuito di una decina di chilometri da percorrere tre volte sarà un viaggio nella storia e nella magnificenza di Roma, che vista dalla sella di una bici, con le strade chiuse al traffico, nel contesto del Giro d’Italia, è ancora più bella e inimitabile.
Affluenza record: ben 160 partecipanti. La tappa con il maggior numero di ciclisti di questa edizione. Abbiamo visto il pilota di Formula 1 Giancarlo Fisichella, il Capo di Gabinetto del Ministro del turismo Erika Guerri, il Consigliere per le tematiche giovanili e sportive del Ministro degli esteri Antonio Tajani (ed ex attaccante di Milan e Napoli) Giuseppe Incocciati, il team Vatican Cycling (la federazione ciclistica di Athletica Vaticana) alla seconda partecipazione dopo quella dell’anno scorso, sempre a Roma.
Si chiude così un’altra edizione stupenda del Giro-E, che ricca di pedalate, sensazioni, sorrisi, amicizia. Tutto il bello del ciclismo, ma accessibile a tutti.
Appuntamento al 2025!