Andora, 7 maggio 2024 – Non c’è Giro senza mare e non c’è mare senza Giro. Ed ecco dunque che l’orizzonte piatto e azzurro si è affacciato allo sguardo dei corridori del Giro-E, che oggi sono partiti da Savona per la quarta tappa, approdando ad Andora dopo 84 chilometri quasi tutti lungomare e quindi piuttosto faticosi, perché oltre i 25 chilometri orari i motori delle e-bike smettono, per legge, di funzionare e il gruppo raramente si contiene procedendo al di sotto di tale velocità, in pianura.
Difficile che, prima della pedalata, i ciclisti si siano presi il tempo di scoprire Savona, ma la città merita. Un viaggio alla scoperta della sua bellezza dovrebbe cominciare dal monumento al presidente della Repubblica Sandro Pertini, nato in provincia e suo cittadino più illustre. Poi la Fortezza del Priamar, dove venne rinchiuso Mazzini, le torri del Brandale e Leon Pancaldo, i tanti palazzi, i musei, tra cui All About Apple, nel senso della mela, ma quella del marchio americano. Lasciarsi tentare dalla cucina locale è doveroso: una panissa o una farinata di ceci (turtellassu) nei caruggi, accompagnate da un vermentino o un rossesse, e poi tutti in riva al mar.
La tappa Savona-Andora
Lunghetta, bel 84 chilometri, la prima tappa vista mare del Giro-E Enel 2024 presenta un profilo altimetrico piatto, ma non piattissimo: sono 800 i metri di dislivello positivo di oggi. In parte dovuti all’ascesa a Forte Ciuto (371 metri di altitudine), riservata al Giro-E, e parte al mangia-bevi tipico delle litoranee, un saliscendi continuo che, alla fine, ti spezza le gambe, anche perché i capitani, tirano, eccome.
Nella sua storia, Savona ha ospitato sia cinque partenze sia cinque arrivi di tappa del Giro d’Italia (l’ultima volta nel 2014). Dopo 15 chilometri l’ingresso nel percorso del Giro d’Italia, fino ad Andora. Nessuno si è lamentato né della fatica né della lunghezza della tappa: i pro, di chilometri, ne totalizzano la bellezza di 190!