La Brunello di Montalcino Wine Stage è stata, per ora, la più gettonata del Giro-E 2021 dai bei personaggi che, tradizionalmente, amano il Giro elettrico.
All’avvio è venuta in visita Manuela Di Centa, monumento dello sci di fondo con due ori olimpici a Lillehammer 1994 (tecnica libera e tecnica classica, due argenti e tre bronzi olimpici tra Albertville, Lillehammer e Nagano 1998, quattro argenti mondiali e tre bronzi, vincitrice della Coppa del Mondo nel 1994 e 96. È stata la madrina di tappa.
Non da meno Yuri Chechi, ex ginnasta, che invece ha pedalato: nel team ENIT Agenzia Nazionale del Turismo, con il suo amico Max Lelli. Il signore degli anelli ha vinto l’Oro Olimpico nel 1996, oltre a cinque Mondiali, quattro Europei e 13 Giochi del Mediterraneo. Appassionato ciclista, era la prima volta che utilizzava una bici da corsa dotata di motore.
Il Grande Ciclismo era rappresentato, oltre che dai soliti volti noti tra i capitani, da Alessandro Ballan, vincitore del Mondiale 2008 a Varese, oltre che del Giro delle Fiandre 2007, ambassador di Banca Mediolanum e infatti alfiere, oggi, del Team Mediolanum. A lui si è aggiunto Igor Astarloa, Igor Astarloa, iridato 2003 ad Hamilton (Canada), con alcune perle nel suo carniere come la Freccia Vallone 2003 e la Milano-Torino del 2006; ha partecipato nel team Valsir, con il quale pedalerà fino allo Zoncolan compreso.
Nel team RCS Sport primeggiava oggi Nicola Larini, uno dei migliori piloti italiani di automobilismo degli anni Novanta, che ha esaltato il pubblico per le sue imprese nel campionato turismo tedesco DTM con l’Alfa Romeo (ha vinto il titolo nel 1993) assieme al compagno di squadra Alessandro Nannini; vanta anche 75 Gran Premi di Formula 1, tra cui spicca il secondo posto ottenuto con la Ferrari nel tragico Gran Premio di San Marino a Imola nel 1994, giorno in cui se ne andò il mito Ayrton Senna.
Compagine di livello, dunque, che si è ritrovata a Montepulciano per la partenza dell’11esima tappa del Giro-E. Le prime notizie documentate come Mons Politianus sono del 715 dopo Cristo. Contesa da Siena e Firenze, passa spesso di mano tra queste due città. Il suo periodo d’oro è il Rinascimento. Tra i luoghi d’interesse vi sono Piazza Grande, il Duomo, il Museo Civico Pinacoteca Crociani e il Tempio di San Biagio, capolavoro del Rinascimento italiano. Da non dimenticare l’omonimo lago, riserva naturale di rara bellezza. Patria della più tipica cucina toscana, si distingue per bistecche della razza Chianina, carni di suino di Cinta Senese, ineguagliabili formaggi di pecora e i pici, i celebri spaghettoni fatti a mano. Il Rosso di Montepulciano, il Vin Santo e sua maestà il Vino Nobile di Montepulciano, un rosso di altissima qualità e il primo a essersi potuto fregiare del marchio DOCG “Rosso di Montepulciano DOC”, completano una straordinaria offerta enogastronomica.
La tappa di oggi era esemplare per bellezza e tipicità. Vantava infatti due lunghi tratti su strada sterrata, per un totale di 25 chilometri, che rappresentano un inedito per il Giro-E, se si escludono i 1.500 metri dell’arrivo dell’altro giorno. Sono chiamate “strade bianche” e sono un’eccellenza di questo territorio unico al mondo, famoso tra i ciclisti perché ospita eventi di rilevanza internazionale (come l’omonima Strade Bianche, una delle Grandi Classiche organizzata da RCS Sport, lo stesso del Giro d’Italia) che hanno per protagoniste proprio le strade non asfaltate. Questa zona, oltre che ai ciclisti con velleità corsaiole, si rivolge a qualsiasi genere di pedalatore, comprese le famiglie, perché è al centro di numerosi percorsi di ogni tipo.
Dopo 80 chilometri e 1.200 metri di dislivello positivo di pura poesia, dopo le strade bianche tra i filari di viti, i ciclisti elettrici sono arrivati a casa del miglior vino toscano, il Brunello di Montalcino. “Spettacolo lo sterrato, una tappa che rimarrà nella storia del Giro-E. Mi sono divertito come un matto. Ho fatto fatica, ma quella fatica sana, che decidi tu quanto deve essere”, ha detto Chechi, con il sorriso di un bambino.