Tappa
18
Giovedì 23
Maggio 2024
78.8 km
Dislivello 50 mt
Tappa adatta a: Principianti
Partenza tra
San Biagio di Callalta -
Padova
San Biagio di Callalta - Padova
info turistiche
Città di:
San Biagio di Callalta
Panoramica
ABITANTI_POPULATION
12.681
NOME ANTICO
San Biazio
FONDAZIONE
Epoca Tardo Romana – Strada e primi insediamenti
Il Comune venne istituito con decreto napoleonico il 22/12/1807
STORIA
San Biagio di Callalta – che sorge su un ampio territorio pianeggiante, fertile, lambito dal fiume Piave – deve il suo nome sia alla devozione al santo omonimo (vescovo e martire) sia alla strada militare “Callis Alta” (l’odierna SS.53 Postumia), costruita in epoca tardo romana, dopo che era stato cancellato il tracciato dell’antica via che univa i municipi di Tarvisium e Opitergium, le attuali città di Treviso e Oderzo.
Sul finire del X secolo, i territori della futura S.Biagio fanno parte della zona d’influenza della potente Abbazia benedettina di Santa Maria del Pero di Monastier. L’opera dei benedettini portò allo sviluppo degli abitati di Rovarè, Fagarè e S.Andrea di Barbarana. Durante il periodo di appartenenza alla Repubblica di Venezia, S.Biagio godette di relativa tranquillità e sul suo territorio furono costruite magnifiche ville, erette dai nobili e dai patrizi della Serenissima, alcune delle quali sopravvissute fino ai giorni nostri.
Nel periodo della Prima guerra mondiale teatro del terribile Fronte del Piave (qui è ancora conservato il muro con il celebre motto “Meglio un giorno da leone, che cento giorni da pecora”), la cittadina è oggi un benestante centro produttivo del Nordest, con importanti aziende, sia industriali che artigianali, e una zona commerciale molto attiva in località Olmi di S.Biagio. Molte sono poi le aziende agricole e vitivinicole presenti nel territorio. Questa è anche la terra della millenaria Fiera agricola di S.Lorenzo di Rovarè, che si svolge ogni anno il lunedì in prossimità della festività del 10 agosto, in località Rovarè.
Infine, S.Biagio è ricordata per aver dato i natali al noto stilista Pierre Cardin (1922-2020), nato Pietro Cardin in località Sant’Andrea di Barbarana.
Gastronomia
Numerosi ristoranti e trattorie di campagna, compresi agriturismi e birrerie, offrono una vasta scelta enogastronomica a S.Biagio, dove è possibile degustare ottima cucina di terra e di mare, dato che il litorale veneziano non dista molto da qui. Ci sono proposte tradizionali, in locande antiche ancora oggi ampiamente frequentate, e locali contemporanei, che sanno valorizzare i prodotti tipici locali (come il radicchio rosso di Treviso, l’asparago bianco e verde, la sopressa veneta, la Casatella trevigiana dop, solo per ricordarne alcuni) creando piatti innovativi, prelibati, anche per i palati più esigenti.
E poi non possiamo dimenticare l’accoglienza tipica delle osterie trevigiane, che offrono sfiziosi cicchetti ai loro avventori, con un buon bicchiere di vino rosso o bianco, che i veneti chiamano amabilmente “ombra”.
Vini
La fertilità dei terreni pianeggianti di S.Biagio di Callalta, lambiti a nord est dal fiume Piave, ricchi di acque risorgive, nei secoli ha favorito lo sviluppo di rigogliose attività agricole, specialmente coltivazioni vitinivicole. Oggi a S.Biagio sono presenti molte cantine, che offrono la possibilità di degustare i vini locali, ma anche agriturismi e aziende agricole che producono frutta e verdura a km zero.
Questa è una zona della Marca trevigiana in cui si produce ottimo Prosecco DOC, apprezzato in tutto il mondo. Inoltre, è un’area rinomata per la produzione dei vini rossi del Piave: Merlot, Cabernet, Raboso, Pinot nero. Senza dimenticare i bianchi, come il Pinot grigio e bianco, il Verduzzo, lo Chardonnay.
Punti d'interesse
La fertilità dei terreni pianeggianti di S.Biagio di Callalta, lambiti a nord est dal fiume Piave, ricchi di acque risorgive, nei secoli ha favorito lo sviluppo di rigogliose attività agricole, specialmente coltivazioni vitinivicole. Oggi a S.Biagio sono presenti molte cantine, che offrono la possibilità di degustare i vini locali, ma anche agriturismi e aziende agricole che producono frutta e verdura a km zero.
Questa è una zona della Marca trevigiana in cui si produce ottimo Prosecco DOC, apprezzato in tutto il mondo. Inoltre, è un’area rinomata per la produzione dei vini rossi del Piave: Merlot, Cabernet, Raboso, Pinot nero. Senza dimenticare i bianchi, come il Pinot grigio e bianco, il Verduzzo, lo Chardonnay.
Padova
Panoramica
Padova è collocata ad est nella Pianura Padana, circa 10 km a nord dei Colli Euganei e circa 20 km a ovest della Laguna di Venezia ed è attraversata dai fiumi Brenta e Bacchiglione. È conosciuta come la città di Sant’Antonio. Che la si visiti dall’acqua, che si passeggi nel centro storico o ci si prenda il tempo per scoprire il suo cuore e i suoi dintorni verdi in bicicletta, Padova non può lasciare indifferenti e si lascia amare dal visitatore senza riserve.
Gastronomia
- Tosela: è prodotta ogni mattina con il latte appena munto e in queste valli solitamente servita assieme a polenta e salsiccia (luganega) in quello che è il piatto tipico locale.
- Botiro di Malga di Primiero: nel dialetto locale botiro significa burro e, ai tempi della Serenissima, il miglior burro in vendita a Venezia proveniva dagli alpeggi di Primiero. Il botiro di malga di Primiero ha un intenso colore che va dal giallo paglierino all’oro; il profumo è moderatamente aromatico, con note floreali ed erbacee piuttosto vive. È di consistenza morbida e facilmente spalmabile
- Carne Fumada di Siror: è una carne affumicata di manzo da consumare cruda.
Vino e bevande
Sebbene la birra non sia un prodotto tipico del Trentino, ad inizio Novecento la Premiata Birreria Valserena di Siror ne produceva 5.000 ettolitri l’anno. L’esperienza è ripresa oggi dal birrificio artigianale BioNoc’ (pluripremiato a livello europeo) che produce birre artigianali non pastorizzate per non perdere aromaticità, non filtrate per non sottrarne il corpo e rifermentate in bottiglia per garantirne una perfetta conservazione nel tempo.
Punti di interesse
Vie d’acqua: Per apprezzare a pieno Padova e il suo territorio è immancabile una visione della città dall’acqua, fonte di ricchezza e varietà di paesaggio già dall’antichità. Classica la gita in burchiello (imbarcazione tipica il cui utilizzo risale al ‘700) sulla Riviera del Brenta, partendo dall’esplorazione delle vie d’acqua urbane per arrivare a visitare alcune delle Ville Venete, famose residenze estive dei nobili veneziani del ‘700, ricche di affreschi. Le vie d’acqua caratterizzano anche la vita dei giovani che animano la città e che dal così detto “Borgo del Portello” portano a tutti l’energia e le iniziative della città universitaria.
Città Universitaria: l’Università di Padova, con i suoi oltre 800 anni di storia, è fulcro di attività accademiche di livello eccelso. Con i suoi 70.000 studentesse e studenti iscritti, 2.200 docenti, più di 13.000 laureate e laureati ogni anno, si posiziona da tempo in cima nelle principali classifiche nazionali e internazionali per qualità della didattica, della ricerca e dei servizi. L’importante offerta culturale e la vivacità delle proposte di intrattenimento dell’Università si riflette positivamente sull’energia della città di Padova.
Centro Storico: il centro storico di Padova, completamente pedonalizzato, è il fiore all’occhiello del bon vivre alla maniera patavina. Gallerie d’arte, musei, l’Orto Botanico, la Cappella degli Scrovegni e gli affreschi del ‘300 Patrimonio Mondiale UNESCO, ma anche le botteghe storiche e i palazzi monumentali, le chiese e i suoi giardini: perdersi nella bellezza a Padova è davvero semplice e può diventare una modalità di visita che, giorno dopo giorno, porta il turista a scoprire angoli inediti e approdare ad esperienze inattese.
Orto Botanico dell’Università di Padova: creato nel 1545, dal 1997 è sito Patrimonio Mondiale non solo perchè è il più antico del mondo occidentale ma anche perchè è l’unico che ancora conservi la sua forma e ubicazione iniziali.
I Cicli Affrescati del Quattordicesimo secolo di Padova: è stato iscritto nella lista dei Patrimoni Unesco nel 2021 ed è composto da 8 luoghi che a partire dalla Cappella degli Scrovegni, capolavoro di Giotto, raccontano un secolo di arte dell’affresco che portò alla rivoluzione dell’arte europea verso la modernità.
La Basilica di Sant’Antonio: è uno dei santuari più famosi e visitati al mondo, con una media di 6,5 milioni di visitatori l’anno. Oltre ad ospitare le preziose reliquie di una delle figure più amate della cristianità è anche un luogo che conserva espressioni dell’arte di ogni epoca, a partire dalla sua costruzione nella prima metà del Tredicesimo Secolo.