Tappa
20
Domenica 26
Maggio 2024
32 km
Dislivello 150 mt
Tappa adatta a: Neofiti
Partenza tra
Roma -
Roma
Roma - Roma
info turistiche
Città di:
Roma
Panoramica
La magia di Roma
Si dice che una città si possa descrivere anche attraverso un solo panorama, un colore, un profumo, un oggetto o persino un’idea: e sono proprio quelle sfumature, impercettibili ed evanescenti, a trasformarsi talvolta in ricordi indelebili.
Nel corso dei secoli, la magia di Roma è stata raccontata su carta dalle parole di poeti e scrittori, meravigliosamente raffigurata nelle opere di grandi artisti. Eterna e misteriosa, la Capitale avvolge del resto chi arriva in un piacevole “mal di Roma” che non abbandona, e non è un caso se milioni di turisti si affrettano a lanciare una monetina nella Fontana di Trevi con l’auspicio di tornare a visitarla: perché a Roma, ricordando le parole di Goethe, tutto è come lo si immaginava e tutto è nuovo.
Se ancora non la conoscete, o se volete tornare a immergervi nella sua magia, proviamo a raccontarvi in breve il suo profilo, la sua anima, i suoi colori.
I sette colli e la nascita di Roma (753 a.C.)
Narra la leggenda che la nascita di Roma si debba a Romolo e Remo, i due gemelli figli di Rea Silvia e del dio Marte, abbandonati e allattati da una lupa e infine adottati dal pastore Faustolo e dalla moglie Acca Larentia. Una volta cresciuti, i gemelli decisero di fondare una città: per stabilire chi dovesse governare, si affidarono alla volontà degli dei, attraverso il volo degli uccelli augurali. Dall’Aventino, Remo vide sei avvoltoi, mentre Romolo, dal Palatino, ne avvistò dodici, diventando il primo Re di Roma nel 753 a.C.
Dal Palatino, la città si sarebbe estesa sui sette colli che tutti conosciamo: Palatino, Aventino, Campidoglio, Quirinale, Viminale, Esquilino e Celio.
Il biondo Tevere
Così veniva chiamato il dio fiume nei componimenti poetici dell’antica Roma, un dio al quale si doveva rispetto e amore. Ma il Tevere era soprattutto una vera e propria “strada sull’acqua”, lungo la quale si svilupparono sin dall’epoca romana grandi porti, definitivamente demoliti nella seconda metà dell’Ottocento con la costruzione dei muraglioni per liberare la città dalle continue inondazioni.
Ai nostri giorni, quel contatto diretto con il fiume si è ormai perso: rimangono però l’amore e il rispetto, la consapevolezza del suo ruolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo della città. Per non parlare degli scorci di incredibile bellezza che ci regala dai tanti storici ponti, come Ponte Sisto, Ponte Sant’Angelo o Ponte Fabricio.
I beni culturali e storici di Roma
I grandiosi monumenti, le centinaia di chiese e le spettacolari fontane di Roma ne delineano il meraviglioso profilo e la rendono la città con la più alta concentrazione di beni storici, archeologici e architettonici al mondo.
Il suo centro storico, delimitato dal perimetro delle mura aureliane, è una sovrapposizione di testimonianze di quasi tre millenni.
Cuore della cristianità cattolica, Roma è l’unica città al mondo a ospitare al proprio interno uno stato straniero, l’enclave della Città del Vaticano: per tale motivo è spesso definita “Capitale di due Stati”.
Le aree naturali di Roma
Roma è una delle città più verdi d’Europa, uno scrigno d’arte punteggiato da parchi e giardini, ricchi di vegetazione rigogliosa e impreziositi da resti archeologici, sculture, laghetti, fontane e splendide ville. Incantevoli spazi verdi che fanno della capitale una città per tutte le stagioni: dalle magnifiche fioriture in primavera al romantico foliage in autunno, dalle passeggiate rigeneranti in inverno al piacevole relax in estate.
Oltre alle storiche residenze delle più importanti famiglie nobiliari, tra cui Villa Borghese, Villa Doria Pamphilj, Villa Ada Savoia, Villa Torlonia, la Capitale possiede veri e propri polmoni verdi di interesse storico-archeologico e naturalistico, come il vasto Parco Regionale dell’Appia Antica, e suggestivi punti panoramici sulla città, come il Giardino degli Aranci, il Pincio e la Collina del Gianicolo.
Roma protagonista anche nei modi di dire
Esiste un buon numero di proverbi e modi di dire che riguardano o nominano Roma. Ecco i più famosi:
Quando a Roma vai, fai come vedrai: l’espressione è comunemente usata in situazioni in cui seguire lo status quo sembra l’idea migliore.
Roma non è stata costruita in un giorno: questo proverbio si usa per dire che qualcosa necessita di tempo e pazienza per essere portata a termine, o che comunque, con l’impegno e la meticolosità si ottengono grandi risultati.
Tutte le strade portano a Roma: il proverbio nasce dall’efficiente sistema di stradale dell’antica Roma, su cui si basa buona parte dell’attuale sistema viario italiano. Molte strade partivano da Roma e, se prese in senso contrario, “portavano a Roma”.
Gastronomia
Le vie del gusto nei quartieri romani
Roma è una metropoli che incanta con la sua storia millenaria. Esplorare le tante bellezze della Città Eterna è anche un viaggio tra le molte specialità culinarie che potete degustare in ogni angolo della Capitale. Se desiderate scoprirne la vera essenza, non dovete far altro che assaggiare i piatti tipici della tradizionale cucina romana, ricette genuine ed essenziali che ne rispecchiano la storia, realizzate con ingredienti semplici e spesso umili.
Se “la vita è una combinazione di pasta e magia”, come diceva Federico Fellini, il modo giusto per vivere una meravigliosa esperienza di gusto, colori, sapori, profumi, è passeggiando nelle stradine e nei vicoli della Capitale. Qui potrete scoprire pietanze rustiche, ma dai sapori intensi. È la cucina del popolo romano, che da sempre ha vissuto nel cuore della città, animando le numerose locande e osterie.
Le vie del gusto passano anche per i quartieri “popolari” dove è rimasta viva la tradizione: Trastevere e Testaccio, più centrali, ma anche i quartieri di Garbatella, San Lorenzo e Ostiense pullulano di trattorie.
Questa è Roma: mescolanza di una raffinata nobiltà e un popolo schietto, abituato a sopravvivere con la sua condizione reale e la potenza evocativa di una città per secoli capitale del mondo, e che ne ha mantenuto l’identità più autentica anche nella trasmissione della tradizione culinaria. Non è un caso che il posto d’onore nella cucina romana, anzi romanesca, spetti al cosiddetto quinto quarto, le frattaglie, cioè tutte le interiora o le parti meno pregiate di bovini e ovini, che non avevano accesso sulle tavole delle classi più agiate, ed erano quindi destinate allo scarto. Parliamo di trippa, rognoni (i reni), cuore, fegato, milza, animelle e schienali, cervello, lingua e coda, o la coratella, l’insieme di fegato, polmoni, cuore.
Con questi semplici ingredienti sono stati elaborati piatti straordinari per gusto e delicatezza che, nonostante l’umile provenienza, accarezzano il palato: i rigatoni con la “pajata” o con il rognone, la coratella con i carciofi o con la cipolla, la trippa alla romana, la coda alla vaccinara, lo stufatino alla romana, i saltimbocca, sono solo alcune delle vere prelibatezze che offre il ricco parterre delle pietanze capitoline. Fra le parti povere del manzo, due piatti di antica origine popolare che ancora si trovano nelle osterie romane sono la milza in umido, insaporita con salvia, aglio, aceto, acciuga e pepe, e il rognone al pomodoro, cotto con un sugo di cipolla, pomodori, prezzemolo, vino bianco e pepe.
Bevande
Un bicchiere da Frascati
A Roma, la vite è sempre stata una pianta amata: fino all’Unità d’Italia la città era disseminata di un numero oggi inimmaginabile di filari di vite che convivevano con le strutture urbane, segno della storia unica e straordinaria della città. Ma il vino di Roma, fresco e accattivante, era per antonomasia un altro, come ci ricorda un ennesimo detto popolare: “Vale più un bicchiere de Frascati che tutta l’acqua der Tevere”. In effetti, quella dei Castelli Romani è sempre stata una zona ideale per la coltivazione della vite, sia per la composizione dei terreni sia per la mitezza del clima.
Da Frascati provengono le due DOCG della provincia di Roma: il Frascati Superiore e il dolce e profumato Cannellino – chiamato così perché si serviva direttamente dalla botticella in cui era conservato tramite una piccola cannella – da gustare in abbinamento ai maritozzi, alle ciambelline al vino o al pecorino.
Punti d'interesse
Ostia Antica
Come racconta il suo stesso nome (da ostium,“foce”), l’antica città di Ostia deve la sua esistenza alla vicinanza del Tevere e del mare.
Il Parco archeologico di Ostia Antica costituisce oggi una delle più grandi e importanti aree archeologiche d’Italia, seconda per estensione solo a Pompei e capace di offrire al visitatore un’autentica immersione in un’antica città romana circondata dalla rigogliosa natura mediterranea.
Terme di Caracalla
Le Thermae Antonianae, uno dei più grandi e meglio conservati complessi termali dell’antichità, furono edificate per volere dell’imperatore Caracalla sul Piccolo Aventino tra il 212 ed il 216 d.C., in un’area adiacente al tratto iniziale della Via Appia.
Piazza del Campidoglio
La prima piazza che la Roma moderna ha visto nascere secondo i criteri di un progetto uniforme, dovuto al genio di Michelangelo, sorge sul colle Capitolino (Capitolium), dove ebbe sede un antichissimo villaggio e luogo prescelto per dedicare numerosi templi alle divinità romane.
Malgrado il lungo arco di tempo ed i diversi architetti, (Giacomo della Porta e Carlo Rinaldi) la Piazza del Campidoglio presenta oggi una mirabile unità stilistica.
Castel Sant’Angelo
Situato sulla riva destra del Tevere, a pochi passi dal Vaticano al quale è collegato dal Passetto di Borgo, Castel Sant’Angelo, anche conosciuto come Mole Adriana e Mausoleo di Adriano, è uno dei monumenti più famosi e visitati di Roma. Dall’alto delle sue terrazze o dalle larghe aperture situate lungo i camminamenti più esterni, inoltre, potete godere di uno dei panorami più suggestivi della città, soprattutto al tramonto.
Villa Borghese
ll Parco di Villa Borghese occupa una vasta area nel cuore della città. La villa racchiude al suo interno edifici, sculture, monumenti e fontane, opera di illustri artisti dell’arte barocca, neoclassica ed eclettica, contornati da alberi secolari, laghetti, giardini all’italiana e grandi spazi liberi, realizzati con grande cura.
I Fori Imperiali
I Fori Imperiali sono un complesso architettonico unico al mondo, composto da una serie di edifici e piazze monumentali, centro dell’attività politica di Roma antica, edificate in un periodo di circa 150 anni, tra il 46 a.C. e il 113 d.C.
Alla fine del periodo repubblicano, quando Roma era ormai divenuta la capitale di un enorme impero che si estendeva dalla Gallia all’Asia Minore, l’antico Foro romano si rivelò insufficiente alle funzioni di centro amministrativo della città. Giulio Cesare, nel 46 a.C., provvide per primo alla realizzazione di una nuova piazza, considerata all’inizio come un semplice ampliamento del Foro repubblicano. Al Foro di Cesare seguirono il Foro di Augusto, il Foro Transitorio o di Nerva (costruito da Domiziano e inaugurato da Nerva) e il Foro di Traiano, certamente il più grandioso. L’insieme di queste aree archeologiche costituisce, da un punto di vista urbanistico, un complesso organico, rinominato in epoca moderna dei “Fori Imperiali”, che si estende tra il Campidoglio e il Quirinale.
Roma
Panoramica
La magia di Roma
Si dice che una città si possa descrivere anche attraverso un solo panorama, un colore, un profumo, un oggetto o persino un’idea: e sono proprio quelle sfumature, impercettibili ed evanescenti, a trasformarsi talvolta in ricordi indelebili.
Nel corso dei secoli, la magia di Roma è stata raccontata su carta dalle parole di poeti e scrittori, meravigliosamente raffigurata nelle opere di grandi artisti. Eterna e misteriosa, la Capitale avvolge del resto chi arriva in un piacevole “mal di Roma” che non abbandona, e non è un caso se milioni di turisti si affrettano a lanciare una monetina nella Fontana di Trevi con l’auspicio di tornare a visitarla: perché a Roma, ricordando le parole di Goethe, tutto è come lo si immaginava e tutto è nuovo.
Se ancora non la conoscete, o se volete tornare a immergervi nella sua magia, proviamo a raccontarvi in breve il suo profilo, la sua anima, i suoi colori.
I sette colli e la nascita di Roma (753 a.C.)
Narra la leggenda che la nascita di Roma si debba a Romolo e Remo, i due gemelli figli di Rea Silvia e del dio Marte, abbandonati e allattati da una lupa e infine adottati dal pastore Faustolo e dalla moglie Acca Larentia. Una volta cresciuti, i gemelli decisero di fondare una città: per stabilire chi dovesse governare, si affidarono alla volontà degli dei, attraverso il volo degli uccelli augurali. Dall’Aventino, Remo vide sei avvoltoi, mentre Romolo, dal Palatino, ne avvistò dodici, diventando il primo Re di Roma nel 753 a.C.
Dal Palatino, la città si sarebbe estesa sui sette colli che tutti conosciamo: Palatino, Aventino, Campidoglio, Quirinale, Viminale, Esquilino e Celio.
Il biondo Tevere
Così veniva chiamato il dio fiume nei componimenti poetici dell’antica Roma, un dio al quale si doveva rispetto e amore. Ma il Tevere era soprattutto una vera e propria “strada sull’acqua”, lungo la quale si svilupparono sin dall’epoca romana grandi porti, definitivamente demoliti nella seconda metà dell’Ottocento con la costruzione dei muraglioni per liberare la città dalle continue inondazioni.
Ai nostri giorni, quel contatto diretto con il fiume si è ormai perso: rimangono però l’amore e il rispetto, la consapevolezza del suo ruolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo della città. Per non parlare degli scorci di incredibile bellezza che ci regala dai tanti storici ponti, come Ponte Sisto, Ponte Sant’Angelo o Ponte Fabricio.
I beni culturali e storici di Roma
I grandiosi monumenti, le centinaia di chiese e le spettacolari fontane di Roma ne delineano il meraviglioso profilo e la rendono la città con la più alta concentrazione di beni storici, archeologici e architettonici al mondo.
Il suo centro storico, delimitato dal perimetro delle mura aureliane, è una sovrapposizione di testimonianze di quasi tre millenni.
Cuore della cristianità cattolica, Roma è l’unica città al mondo a ospitare al proprio interno uno stato straniero, l’enclave della Città del Vaticano: per tale motivo è spesso definita “Capitale di due Stati”.
Le aree naturali di Roma
Roma è una delle città più verdi d’Europa, uno scrigno d’arte punteggiato da parchi e giardini, ricchi di vegetazione rigogliosa e impreziositi da resti archeologici, sculture, laghetti, fontane e splendide ville. Incantevoli spazi verdi che fanno della capitale una città per tutte le stagioni: dalle magnifiche fioriture in primavera al romantico foliage in autunno, dalle passeggiate rigeneranti in inverno al piacevole relax in estate.
Oltre alle storiche residenze delle più importanti famiglie nobiliari, tra cui Villa Borghese, Villa Doria Pamphilj, Villa Ada Savoia, Villa Torlonia, la Capitale possiede veri e propri polmoni verdi di interesse storico-archeologico e naturalistico, come il vasto Parco Regionale dell’Appia Antica, e suggestivi punti panoramici sulla città, come il Giardino degli Aranci, il Pincio e la Collina del Gianicolo.
Roma protagonista anche nei modi di dire
Esiste un buon numero di proverbi e modi di dire che riguardano o nominano Roma. Ecco i più famosi:
Quando a Roma vai, fai come vedrai: l’espressione è comunemente usata in situazioni in cui seguire lo status quo sembra l’idea migliore.
Roma non è stata costruita in un giorno: questo proverbio si usa per dire che qualcosa necessita di tempo e pazienza per essere portata a termine, o che comunque, con l’impegno e la meticolosità si ottengono grandi risultati.
Tutte le strade portano a Roma: il proverbio nasce dall’efficiente sistema di stradale dell’antica Roma, su cui si basa buona parte dell’attuale sistema viario italiano. Molte strade partivano da Roma e, se prese in senso contrario, “portavano a Roma”.
Gastronomia
Le vie del gusto nei quartieri romani
Roma è una metropoli che incanta con la sua storia millenaria. Esplorare le tante bellezze della Città Eterna è anche un viaggio tra le molte specialità culinarie che potete degustare in ogni angolo della Capitale. Se desiderate scoprirne la vera essenza, non dovete far altro che assaggiare i piatti tipici della tradizionale cucina romana, ricette genuine ed essenziali che ne rispecchiano la storia, realizzate con ingredienti semplici e spesso umili.
Se “la vita è una combinazione di pasta e magia”, come diceva Federico Fellini, il modo giusto per vivere una meravigliosa esperienza di gusto, colori, sapori, profumi, è passeggiando nelle stradine e nei vicoli della Capitale. Qui potrete scoprire pietanze rustiche, ma dai sapori intensi. È la cucina del popolo romano, che da sempre ha vissuto nel cuore della città, animando le numerose locande e osterie.
Le vie del gusto passano anche per i quartieri “popolari” dove è rimasta viva la tradizione: Trastevere e Testaccio, più centrali, ma anche i quartieri di Garbatella, San Lorenzo e Ostiense pullulano di trattorie.
Questa è Roma: mescolanza di una raffinata nobiltà e un popolo schietto, abituato a sopravvivere con la sua condizione reale e la potenza evocativa di una città per secoli capitale del mondo, e che ne ha mantenuto l’identità più autentica anche nella trasmissione della tradizione culinaria. Non è un caso che il posto d’onore nella cucina romana, anzi romanesca, spetti al cosiddetto quinto quarto, le frattaglie, cioè tutte le interiora o le parti meno pregiate di bovini e ovini, che non avevano accesso sulle tavole delle classi più agiate, ed erano quindi destinate allo scarto. Parliamo di trippa, rognoni (i reni), cuore, fegato, milza, animelle e schienali, cervello, lingua e coda, o la coratella, l’insieme di fegato, polmoni, cuore.
Con questi semplici ingredienti sono stati elaborati piatti straordinari per gusto e delicatezza che, nonostante l’umile provenienza, accarezzano il palato: i rigatoni con la “pajata” o con il rognone, la coratella con i carciofi o con la cipolla, la trippa alla romana, la coda alla vaccinara, lo stufatino alla romana, i saltimbocca, sono solo alcune delle vere prelibatezze che offre il ricco parterre delle pietanze capitoline. Fra le parti povere del manzo, due piatti di antica origine popolare che ancora si trovano nelle osterie romane sono la milza in umido, insaporita con salvia, aglio, aceto, acciuga e pepe, e il rognone al pomodoro, cotto con un sugo di cipolla, pomodori, prezzemolo, vino bianco e pepe.
Bevande
Un bicchiere da Frascati
A Roma, la vite è sempre stata una pianta amata: fino all’Unità d’Italia la città era disseminata di un numero oggi inimmaginabile di filari di vite che convivevano con le strutture urbane, segno della storia unica e straordinaria della città. Ma il vino di Roma, fresco e accattivante, era per antonomasia un altro, come ci ricorda un ennesimo detto popolare: “Vale più un bicchiere de Frascati che tutta l’acqua der Tevere”. In effetti, quella dei Castelli Romani è sempre stata una zona ideale per la coltivazione della vite, sia per la composizione dei terreni sia per la mitezza del clima.
Da Frascati provengono le due DOCG della provincia di Roma: il Frascati Superiore e il dolce e profumato Cannellino – chiamato così perché si serviva direttamente dalla botticella in cui era conservato tramite una piccola cannella – da gustare in abbinamento ai maritozzi, alle ciambelline al vino o al pecorino.
Punti d'interesse
Ostia Antica
Come racconta il suo stesso nome (da ostium,“foce”), l’antica città di Ostia deve la sua esistenza alla vicinanza del Tevere e del mare.
Il Parco archeologico di Ostia Antica costituisce oggi una delle più grandi e importanti aree archeologiche d’Italia, seconda per estensione solo a Pompei e capace di offrire al visitatore un’autentica immersione in un’antica città romana circondata dalla rigogliosa natura mediterranea.
Terme di Caracalla
Le Thermae Antonianae, uno dei più grandi e meglio conservati complessi termali dell’antichità, furono edificate per volere dell’imperatore Caracalla sul Piccolo Aventino tra il 212 ed il 216 d.C., in un’area adiacente al tratto iniziale della Via Appia.
Piazza del Campidoglio
La prima piazza che la Roma moderna ha visto nascere secondo i criteri di un progetto uniforme, dovuto al genio di Michelangelo, sorge sul colle Capitolino (Capitolium), dove ebbe sede un antichissimo villaggio e luogo prescelto per dedicare numerosi templi alle divinità romane.
Malgrado il lungo arco di tempo ed i diversi architetti, (Giacomo della Porta e Carlo Rinaldi) la Piazza del Campidoglio presenta oggi una mirabile unità stilistica.
Castel Sant’Angelo
Situato sulla riva destra del Tevere, a pochi passi dal Vaticano al quale è collegato dal Passetto di Borgo, Castel Sant’Angelo, anche conosciuto come Mole Adriana e Mausoleo di Adriano, è uno dei monumenti più famosi e visitati di Roma. Dall’alto delle sue terrazze o dalle larghe aperture situate lungo i camminamenti più esterni, inoltre, potete godere di uno dei panorami più suggestivi della città, soprattutto al tramonto.
Villa Borghese
ll Parco di Villa Borghese occupa una vasta area nel cuore della città. La villa racchiude al suo interno edifici, sculture, monumenti e fontane, opera di illustri artisti dell’arte barocca, neoclassica ed eclettica, contornati da alberi secolari, laghetti, giardini all’italiana e grandi spazi liberi, realizzati con grande cura.
I Fori Imperiali
I Fori Imperiali sono un complesso architettonico unico al mondo, composto da una serie di edifici e piazze monumentali, centro dell’attività politica di Roma antica, edificate in un periodo di circa 150 anni, tra il 46 a.C. e il 113 d.C.
Alla fine del periodo repubblicano, quando Roma era ormai divenuta la capitale di un enorme impero che si estendeva dalla Gallia all’Asia Minore, l’antico Foro romano si rivelò insufficiente alle funzioni di centro amministrativo della città. Giulio Cesare, nel 46 a.C., provvide per primo alla realizzazione di una nuova piazza, considerata all’inizio come un semplice ampliamento del Foro repubblicano. Al Foro di Cesare seguirono il Foro di Augusto, il Foro Transitorio o di Nerva (costruito da Domiziano e inaugurato da Nerva) e il Foro di Traiano, certamente il più grandioso. L’insieme di queste aree archeologiche costituisce, da un punto di vista urbanistico, un complesso organico, rinominato in epoca moderna dei “Fori Imperiali”, che si estende tra il Campidoglio e il Quirinale.